sabato 7 dicembre 2013

La nuova avventura di Commissario Caterina Ruggeri

Da "Il diario di uno psicopatico - Sfida al bio per il Commissario caterina Ruggeri"



Artemio, nome di pura fantasia che non vogliamo associare ad alcuna persona conosciuta sulla faccia della Terra, è un architetto cinquantenne, non ricco ma benestante, ha una modesta casa di proprietà, una moglie che gli vuol bene e lo rispetta, anche se da tempo i rapporti intimi sono sempre meno frequenti, due figli ormai ventenni. Una persona normalissima, ma andiamo indietro nel tempo nella vita di quest’uomo, fino a giungere all'età di 11 anni. È l'inizio degli anni '70 e Artemio è un bambino schietto e intelligente, è bravo a scuola, frequenta la prima media e siede al primo banco, proprio davanti alla cattedra. La professoressa di lettere è una trentenne non bellissima, ma ha due gambe stupende e ne fa bella mostra indossando sempre gonne o abiti corti, del resto in quel periodo vanno di moda.

Artemio è nella fase in cui la sua pubertà sta per esplodere e, dalla sua posizione, al primo banco della fila centrale, proprio davanti alla cattedra, ha una bella panoramica delle gambe della professoressa, che sembra essere un'artista nell'accavallarle e nell'attorcigliarle fra di loro quasi fino ad annodarle. Quelle gambe sembrano due serpenti per come riescono ad avvinghiarsi tra loro, poi ogni tanto la gamba accavallata si abbassa e sale l'altra, e a ognuno di questi movimenti la gonna si sposta sempre più su, a lasciare scoperti sempre più ampi tratti di coscia. Fino al giorno X, Artemio è rimasto indifferente a quei movimenti, ma il giorno Y accade un fatto inaspettato e, all'ennesimo accavallamento si scoprono anche le mutandine della professoressa, davanti alle quali è evidente la cucitura del corpino del collant che la donna indossa rigorosamente a velare le sue belle gambe. Artemio si sofferma su quella cucitura e sul colore delle gambe, un color fumo di Londra ottenuto grazie alla presenza di quell'indumento velato.

E già.” Pensa, “Quelle gambe così fantastiche non sono nude, anche mia madre indossa i collant la mattina quando si veste...” E mentre elabora questi pensieri, una scarica inaspettata di testosterone gli provoca un'erezione. Ma la sua fantasia va avanti e gli fa immaginare di sfilarle pian piano il collant e poi... Una persona normale penserebbe: e poi, sì, c'è l'accoppiamento, si fa l'amore con lei. Ma nessuno ha spiegato ancora ad Artemio cosa succede fra un uomo e una donna che si amano. La sua mente elabora un altro pensiero: ora che ho in mano il suo collant, che cosa ci faccio? Ma sì, glielo passo intorno al collo e comincio a tirare le estremità dell'indumento fino a stringerlo sempre di più, fino a cominciare a soffocare la professoressa. Non ce l'ho con lei, non mi ha fatto niente di male, mi dà anche buoni voti, quasi ne sono innamorato, ma mi eccita immaginarla sofferente. Lei comincia a gridare, mi implora di smettere, fino a che le urla si affievoliscono e il suo corpo perde vitalità, il suo viso da paonazzo diventa pallido e... Ecco la polluzione all'interno dei pantaloni. E questo è stato il primo atto di autoerotismo vissuto dal bambino, completamente mentale, ottenuto senza neanche sfiorare il suo membro con la mano. Tornando a casa, ritornerà su quel pensiero e si toccherà ripetutamente, in una serie di masturbazioni, una dopo l'altra fino allo sfinimento, sempre continuando a immaginare la stessa scena, di strangolare la professoressa con il suo stesso collant. Questa deviazione se la porterà avanti per la vita, senza confessare mai alla sua partner di turno che durante l'atto sessuale lui raggiunge il piacere pensando nella sua mente che la sta soffocando con una calza di nylon. E ora che, raggiunti e superati i cinquant'anni, la moglie lo soddisfa raramente a letto e sempre più frequentemente se ne va a cercare sesso a pagamento, ha trovato una prostituta alla quale regala qualcosa in più rispetto alla tariffa pattuita se si fa sfilare le calze e se le fa avvolgere intorno al collo, fingendo di farsi strangolare. Rimarrà solo un gioco, un puro espediente per raggiungere il piacere, o un giorno tirerà davvero quel collant fino a uccidere la malcapitata prostituta che finora si era fidata di lui, lasciandola a terra senza vita?

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L'arte di indossare il collant

Indossare il collant deve essere un'arte, da apprendere con il tempo fin da giovanissime.
L'inesperta può facilmente provocare smagliature al collant. Un vero peccato! Meglio andare in giro a gambe nude che con collant smagliati.
Attenzione alle unghie, tirate fuori il collant dalla confezione, stendetelo e apprezzate la sua setosità. Io mi emoziono sempre toccando il collant appena scartato. Lo tratto quasi come un feticcio, un oggetto sacro.
Prestate bene attenzione a infilare prima una gamba, poi l'altra, usando questa tecnica: avvolgete la gamba dell'indumento attorno alla vostra mano e poi distendetela ben bene sulla vostra gamba.
Il collant deve essere strettamente aderente alla vostra pelle. Evitate le bruttissime grinze e se provocate smagliature gettate immediatamente il collant, non cercate di coprire o riparare. Appena infilato, godetevi il vostro indumento carezzando delicatamente le vostre gambe: sensazione assolutamente unica!

Ciao da PENELOPE. Un bacio a tutti!

venerdì 4 marzo 2011

COLLANT E SIGARETTA, SEDUTTRICE PERFETTA

FUMATRICI IN CALZE, COLLANT E AUTOREGGENTI
Se al fascino della calza e del collant, aggiungete un pizzico di malizia e vi fumate una sigaretta, sarette delle perfette seduttrici. Provare per credere!                                                                  



mercoledì 22 settembre 2010

COLLANT ESTIVI 2010


COLLANT ESTIVI 2010













Siamo giunti al termine della stagione estiva, e fra poco si ritornerà a indossare collant e calze di pesantezza superiore. Una carrellata di amiche in collant estivi è quindo d'obbligo: in questi ultimi anni abbiamo calze sempre più leggere e dall'effetto sempre più seducente, da indossare anche in piena stagione estiva! E l'effetto si vede!

lunedì 24 maggio 2010

70° anniversario delle calze di Nylon

















In onore del 70° anniversario delle calze di Nylon, una carrellata di immagini di modelle che indossano collant, autoreggenti o calze a rete.
Sa 70 anni la seduzione sulle nostre gambe!



lunedì 9 novembre 2009

L'ARTE DI INDOSSARE IL COLLANT


Indossare il collant per queste nostre amiche, Maria Lucia, Isabella e Sara, è veramente un'arte. Il collant deve aderire perfettamente alle gambe, non deve fare difetti, non deve fare peighe. Per ottenere l'effetto che ottengono queste modelle, la scelta del modello è essenziale: scegliere collant leggeri, molto velati e possibilmente senza rinforzi e cuciture. Il collant ideale è quello che ha solo l'elastico in vita e per il resto è completamente liscio: chiaramente sono i modelli più costosi, ma ne vale veramente la pena! La sensazione tattile che farete provare al vostro uomo quando carezzerà le vostre gambe sarà unico per lui e voi apprezzerete le sue carezze come fossero fatte sulle vostre gambe nude! E quindi: evviva il collant effetto nudo!







sabato 7 novembre 2009

I COLLANT AUTUNNALI: Nuovo photo Book della modella Penny Flame in Collant


Si va verso la stagione più fredda e i collant che indossiamo si appesantiscono. Dagli 8 - 10 den dei collant estivi si passa ai 15 -20 den e ai colori un po' più scuri (tabacco, fumo o nero). I miei collant preferiti del momento sono i Philippe Mantignon neri 15 den a vita bassa, come vedete in una di queste foto. Naturalmente il collant deve aderire perfettamente alle gambe, non fare pieghe, non fare difetti: preferisco comunque che sia tutto liscio, niente rinforzi a corpino, talloni e punte.
Il mio attuale partner adora carezzare le mie gambe quando indosso il collant, pertanto devo fare in modo che la sensazione tattile per lui sia eccitante al massimo, quindi la scelta del modello è essenziale!