Da "Il diario di uno psicopatico - Sfida al bio per il Commissario caterina Ruggeri"
Artemio,
nome di pura fantasia che non vogliamo associare ad alcuna persona conosciuta
sulla faccia della Terra, è un architetto cinquantenne, non ricco ma
benestante, ha una modesta casa di proprietà, una moglie che gli vuol bene e lo
rispetta, anche se da tempo i rapporti intimi sono sempre meno frequenti, due
figli ormai ventenni. Una persona normalissima, ma andiamo indietro nel tempo
nella vita di quest’uomo, fino a giungere all'età di 11 anni. È l'inizio degli
anni '70 e Artemio è un bambino schietto e intelligente, è bravo a scuola,
frequenta la prima media e siede al primo banco, proprio davanti alla cattedra.
La professoressa di lettere è una trentenne non bellissima, ma ha due gambe
stupende e ne fa bella mostra indossando sempre gonne o abiti corti, del resto
in quel periodo vanno di moda.
Artemio
è nella fase in cui la sua pubertà sta per esplodere e, dalla sua posizione, al
primo banco della fila centrale, proprio davanti alla cattedra, ha una bella
panoramica delle gambe della professoressa, che sembra essere un'artista
nell'accavallarle e nell'attorcigliarle fra di loro quasi fino ad annodarle.
Quelle gambe sembrano due serpenti per come riescono ad avvinghiarsi tra loro,
poi ogni tanto la gamba accavallata si abbassa e sale l'altra, e a ognuno di
questi movimenti la gonna si sposta sempre più su, a lasciare scoperti sempre
più ampi tratti di coscia. Fino al giorno X, Artemio è rimasto indifferente a
quei movimenti, ma il giorno Y accade un fatto inaspettato e, all'ennesimo
accavallamento si scoprono anche le mutandine della professoressa, davanti alle
quali è evidente la cucitura del corpino del collant che la donna indossa
rigorosamente a velare le sue belle gambe. Artemio si sofferma su quella
cucitura e sul colore delle gambe, un color fumo di Londra ottenuto grazie alla
presenza di quell'indumento velato.
“E
già.” Pensa, “Quelle gambe così fantastiche non sono nude, anche mia
madre indossa i collant la mattina quando si veste...” E mentre elabora
questi pensieri, una scarica inaspettata di testosterone gli provoca
un'erezione. Ma la sua fantasia va avanti e gli fa immaginare di sfilarle pian
piano il collant e poi... Una persona normale penserebbe: e poi, sì, c'è
l'accoppiamento, si fa l'amore con lei. Ma nessuno ha spiegato ancora ad
Artemio cosa succede fra un uomo e una donna che si amano. La sua mente elabora
un altro pensiero: ora che ho in mano il suo collant, che cosa ci faccio? Ma
sì, glielo passo intorno al collo e comincio a tirare le estremità
dell'indumento fino a stringerlo sempre di più, fino a cominciare a soffocare
la professoressa. Non ce l'ho con lei, non mi ha fatto niente di male, mi dà
anche buoni voti, quasi ne sono innamorato, ma mi eccita immaginarla
sofferente. Lei comincia a gridare, mi implora di smettere, fino a che le urla
si affievoliscono e il suo corpo perde vitalità, il suo viso da paonazzo
diventa pallido e... Ecco la polluzione all'interno dei pantaloni. E questo è
stato il primo atto di autoerotismo vissuto dal bambino, completamente mentale,
ottenuto senza neanche sfiorare il suo membro con la mano. Tornando a casa,
ritornerà su quel pensiero e si toccherà ripetutamente, in una serie di
masturbazioni, una dopo l'altra fino allo sfinimento, sempre continuando a
immaginare la stessa scena, di strangolare la professoressa con il suo stesso
collant. Questa deviazione se la porterà avanti per la vita, senza confessare
mai alla sua partner di turno che durante l'atto sessuale lui raggiunge il
piacere pensando nella sua mente che la sta soffocando con una calza di nylon.
E ora che, raggiunti e superati i cinquant'anni, la moglie lo soddisfa
raramente a letto e sempre più frequentemente se ne va a cercare sesso a
pagamento, ha trovato una prostituta alla quale regala qualcosa in più rispetto
alla tariffa pattuita se si fa sfilare le calze e se le fa avvolgere intorno al
collo, fingendo di farsi strangolare. Rimarrà solo un gioco, un puro espediente
per raggiungere il piacere, o un giorno tirerà davvero quel collant fino a
uccidere la malcapitata prostituta che finora si era fidata di lui, lasciandola
a terra senza vita?
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